MONTECATINI TERME – “Quando ho avuto l’onore di essere eletto Presidente mi imposi l’obiettivo di far crescere la consulta giovanile incrementando la partecipazione alle attività dell’associazione da parte dei giovani amministratori. Devo dire con orgoglio che durante il mio mandato, grazie non a me ma a tutti voi, non solo è notevolmente aumentato il numero dei giovani in contatto con Anci e con le attività della scuola di Anci, ma non temo smentita nell’affermare che siamo arrivati ad essere un interlocutore del Governo ed in generale dell’associazionismo giovanile. Siamo diventati un movimento che elabora proposte, idee, esigenze da rivolgere al governo, coinvolgendo un numero significativo e sempre maggiore di eletti dei comuni italiani”. Così Luca Baroncini, sindaco di Montecatini Terme e coordinatore nazionale di Anci Giovani, in un passaggio della sua relazione introduttiva alla XIII Assemblea di Anci Giovani, parlando davanti ad una platea di quasi 500 giovani amministratori provenienti da ogni parte del Paese. La relazione integrale
Una relazione che Baroncini ha aperto con una serie di ringraziamenti: al ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, “Grazie di cuore di essere anche quest’anno con noi, con la sua comunità”; al presidente dell’Anci Decaro cui ha lanciato un messaggio: “quando arriverà un passaggio di consegne con un tuo successore non dimenticarti ed anzi dai ampio spazio a raccontare l’importanza di Anci Giovani”; fino ai due vicepresidenti di Anci, Roberto Pella e Stefano Locatelli. Il sindaco di Montecatini Terme ha anche ringraziato Anci Toscana e ricordato come la sua regione “ha affrontato lo scorso novembre il dramma dell’alluvione e i danni del maltempo, con un doveroso pensiero e un momento di preghiera per chi ha perso la vita, per tutte quelle comunità che hanno subito danni ingenti”.
Baroncini, alla sua ultima assemblea per raggiunti limiti d’età, ha voluto ripercorrere la sua esperienza in Anci: da semplice studente del Forsam, fino all’elezione a sindaco della sua città e al ruolo di coordinatore nazionale di Anci Giovani. “Ho impostato la mia presidenza con alcuni elementi di continuità rispetto al mio predecessore, ma anche portando alcune innovazioni come l’introduzione di un metodo maggiormente partecipativo e che coinvolga e valorizzi le identità delle Anci giovani regionali per le attività e gli obiettivi”, ha ricordato. “Oggi l’assemblea di Anci Giovani è diventato uno degli eventi rivolti ai comuni in assoluto tra i più importanti in Italia, che richiama l’attenzione di media nazionali e con il prestigio di ospitare diversi ministri della repubblica: segno, per il coordinatore nazionale da un lato che il governo italiano è sempre più attento e sensibile al mondo giovanile e dall’altro lato che l’associazione ha voluto e saputo valorizzare e far crescere la consulta giovanile”.
Ma le sfide per il futuro certo non mancano. Basta partire dai dati che non sorridono ancora agli under 36. “I più giovani hanno molte meno possibilità di accesso ai ruoli di amministratore pubblico (dato ancora peggiore per le giovani donne) rispetto agli over 36, eppure la nostra generazione – ha evidenziato – è quella più preparata, con titolo di studio medio più alto nonché quella più performante nei consigli comunali e nelle giunte”. Nel 2023 solo il 16% del totale degli eletti nei comuni ha meno di 36 anni, un anno fa eravamo il 18%”. E non va certo meglio come sistema Paese: “I giovani sono sempre meno coinvolti nei processi decisionali e programmatici che indirizzano l’individuazione degli investimenti, ai vari livelli di governo”, ha ricordato.
Tuttavia, Baroncini ha indicato un piccolo segnale di cambiamento. “Sta per diventare realtà anche in Italia lo strumento che a Bruxelles viene denominato Youth Check, da qualche anno applicato nei parlamenti di Germania e in Austria, un sistema di valutazione dell’impatto degli investimenti pubblici sulle nuove generazioni”. Il governo, tra i provvedimenti inseriti nella legge delega sulla semplificazione normativa, ha già introdotto la valutazione di impatto generazionale delle leggi. Ma anche le amministrazioni comunali si sono già attivate: “Il Comune di Parma è stato il primo in Europa a sperimentare da alcuni mesi la valutazione di impatto generazionale degli investimenti previsti dal DUP”, ha sottolineato il coordinatore nazionale. E sulla stessa linea si sta muovendo l’Anci: “l’osservatorio sulle politiche giovanili a impatto locale, ha avviato un’azione di analisi e valutazione dei progetti comunali finanziati dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili. L’obiettivo è di valutare gli impatti economici e sociali di queste progettualità e degli investimenti analizzati, per poi formulare indirizzi, orientamenti e proposte ai soggetti istituzionali”, ha concluso Baroncini.