Covid-19
Torino, Venezia, Genova, Cagliari, le città più colpite dall’emergenza
Torino, Venezia, Genova, Cagliari, le città più colpite dall’emergenza
Il lockdown è ormai (forse) alle spalle e gran parte delle attività commerciali sono in fase di ripartenza. Tuttavia, per un vero e proprio rilancio economico ci vorrà tempo. Il governo italiano e l’Unione europea hanno messo in campo diverse misure per combattere la crisi, ma i dati diffusi oggi dall’Istat sulla recessione (Pil 2020 in frenata con una parziale ripresa nel 2021, consumi delle famiglie in caduta e boom degli inattivi) mostrano un Paese che arranca sulla strada della ripresa. Non tutto il territorio è stato colpito allo stesso modo: ed è il Nord a fare i conti con l’impatto più pesante.
Torino, Venezia, Genova e Cagliari, infatti, sono le città metropolitane che in termini percentuali risentiranno di più degli effetti della pandemia, a causa della sofferenza di settori fondamentali nella loro economia (in ordine: automotive, turismo, trasporto marittimo e raffinazione petrolifera). Al contrario, Catania e Bari, ma anche Bologna e Milano (che però è la più colpita in valori assoluti), sembrano meno esposte alle perdite, sia in uno scenario soft senza ulteriori lockdown, sia in uno scenario hard con altri periodi di chiusura fino a fine anno. A dirlo è uno studio realizzato da Cerved per Anci, in cui si monitora l’andamento di oltre 1.600 settori produttivi e si quantifica l’impatto del Covid19 sulle imprese delle 14 città metropolitane italiane.
Dalla ricerca Cerved, tra i principali operatori nella gestione del rischio di credito, si evince che le città metropolitane potrebbero subire nel prossimo biennio una perdita di fatturato dai 244 ai 320 miliardi di euro, quasi la metà del totale nazionale, a seconda dell’evoluzione del contagio e della “specializzazione” dell’economia locale. Nel caso soft, perderebbero quest’anno l’11,8% dei ricavi (un po’ meno della media italiana, -12,7%), con un rimbalzo nel 2021 del 10,2% che non riporterebbe però i fatturati ai livelli del 2019 (-2,8%); in quello hard, la caduta dei ricavi sarebbe maggiore (-16,4%), anche se sempre inferiore alla media (-18,0%), e con un gap più ampio rispetto al 2019 (-4,3%).
Nel 2020 la città più colpita in termini percentuali (perché l’ordine cambia se invece si considerano i valori assoluti) risulta essere Torino, che registra un calo dei ricavi del 14,4% nel caso soft e del 20,2% in quello hard, seguita da Venezia (13,8% e 19,2%), Genova (12,5% e 17,9%) e Cagliari (12,4% e 18,2%), che alternano terzo e quarto posto in base allo scenario. Seguono Messina (-12,4% e -17,7%), Napoli (-12% e -17,5%), Firenze (-12% e -17,2%) e Palermo (-12% e -17,1%), che però nello scenario peggiore è, insieme a Venezia, quella che chiuderà il 2021 con lo scarto maggiore sul 2019 (-5,7%). Ancora: Roma (-11,8% e -16%), Bologna (-11,2% e -15,8%), Milano (-11% e -15,4%) e Reggio Calabria (-11% e -16%, quindi al livello di Roma nello scenario hard). Chiudono la classifica Bari (-10,6% e -15,1%) e Catania (-9,4% e -13,2%).
In termini assoluti, invece, le maggiori perdite di fatturato nel biennio 2020-21 riguarderebbero Milano (da 74 a 97,6 miliardi di euro in meno in base allo scenario), Roma (da 63,2 a 82,4), Torino (da 26 a 34), Bologna e Napoli, entrambe da 15,4 a oltre 20 miliardi, Firenze (da 13,5 a 17,7), Genova (da 9,2 a 12,5) e Venezia (da 9 a 11,7).