Family Act
sinergia fra Comuni e Terzo settore nei territori
sinergia fra Comuni e Terzo settore nei territori
Costruire sinergie per fare sistema a livello territoriale fra Comuni e associazioni del Terzo settore, con l’obiettivo di rilanciare e potenziare le politiche familiari all’interno di una visione strategica del welfare globale. Questo il leitmotiv che ha attraversato i diversi interventi della videoconferenza informativa su “Family Act”, organizzata da Anci Marche. Animato e coordinato da Marcello Bedeschi, l’evento ha visto la nutrita partecipazione di esponenti delle Anci regionali e delle associazioni del Terzo settore. Gianluigi De Palo, presidente nazionale Forum, ha messo in evidenza la forza della famiglia, nonostante le pesanti criticità del momento, la quale, comunque, ha bisogno di aiuti concreti: “Il fatto positivo – ha spiegato – è l’assegno unico passato alla Camera, in quanto asse portante del Family Act e misura che riassorbe e ricompone una seria di bonus e sostegni prima frammentati. L’obiettivo è rilanciare la natalità e la genitorialità, altrimenti andranno in tilt i sistemi pensionistico e sanitario nel prossimo futuro”.
Temi ripresi da Samantha Palombo dell’Area Welfare di Anci nazionale, che ha espresso soddisfazione per l’istituzione dell’assegno unico (misura peraltro richiesta e sostenuta dall’Anci), sottolineando l’importanza dei tempi d’implementazione e dei decreti attuativi. Devono passare al vaglio della Conferenza unificata – ha auspicato – per garantire un’effettiva concertazione fra i diversi livelli istituzionali. Palombo si è poi soffermata sugli aspetti normativi afferenti all’assegno unico, che abolisce i differenti bonus vigenti, crea una prospettiva nuova per la famiglia e si articola in una parte fissa e in una variabile legata all’Isee. Le risorse stanziate sono considerevoli. Di qui la ribadita necessità di sinergie fra Comuni e associazioni del Terzo settore nei territori e nelle città, per rafforzare i servizi sociali degli enti locali e appoggiare la richiesta della stessa Anci di creare un Fondo per l’infanzia.
Anche Adriani Birdignon, direttore presso il consultorio familiare Centro della famiglia, ha enfatizzato la costruzione di una stretta alleanza con i Sindaci e l’Anci da parte delle organizzazioni del volontariato per promuovere e implementare efficaci politiche di sostegno alle famiglie, cui far seguire la formazione di personale specializzato in grado di operare con competenza nel territorio. Gli ha fatto eco Daniela Sitzia, direttrice di Anci Sardegna, che ha illustrato il progetto Famiglia Centro, finalizzato a creare un network fra i Comuni dell’Isola basato su sportelli aperti nelle comunità locali per assistere le famiglie, senza limitarsi però soltanto all’assistenzialismo, operando invece per il sostegno a tutto campo. Luca Pacini, responsabile Area Welfare dell’Anci nazionale, ha chiuso l’incontro. L’attuale tensione sociale, causata dalla pandemia, ha determinato un forte impatto sulle famiglie. Occorre, pertanto, inserire il Family Act in un contesto di welfare più ampio, superando l’agire per compartimenti stagni. L’Anci crede nel partenariato strategico col Terzo settore allo scopo d’intercettare le cospicue risorse che affluiranno dal Recovery Plan. Per questo obiettivo, associazioni del volontariato e Comuni devono fare lobby. Le Anci regionali saranno parte essenziale nel difendere e sostenere le reti sociali territoriali. Questa è la sfida più importante, insieme alla vigilanza sui decreti attuativi.