“È una giornata molto importante per Anci Digitale, che oggi avvierà i lavori sul tema dell’Intelligenza Artificiale; la nostra società ritiene, infatti, vi sia urgente necessità di trasferire cultura e know how all’interno delle nostre aziende ed in particolar modo all’interno della pubblica amministrazione e dei Comuni”. Con queste parole Anna Rita Marocchi, Responsabile Area Servizi e Progetti Anci Digitale, ha aperto il convegno “Le città intelligenti: una nuova cultura per l’innovazione dei Comuni italiani. Il futuro non deve attendere”.
Nel suo intervento introduttivo, l’amministratore unico di Anci Digitale, Franco Minucci, ha esordito: “Voglio sottolineare come Anci Digitale, la società in house di Anci e Aci Informatica, abbia intercettato l’importanza di rispondere al bando del MISE dello scorso ottobre per creare un polo di innovazione digitale e contribuire alla realizzazione degli obiettivi del Programma Europa digitale, candidandosi alla partecipazione alla rete europea dei Digital innovation Hub, insieme ad altri illustri partner, di cui alcuni rappresentanti sono presenti a questo convegno, nell’ambito della specializzazione dell’Intelligenza Artificiale”.
“Anci Digitale – ha annunciato Minucci – insieme a partner affermati e in compagnia del mondo accademico continuerà a progettare e programmare nuove soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale, al fine di consentire ai decisori pubblici di aver a disposizione un’enorme patrimonio di conoscenza e consentire una visione più chiara delle scelte che saranno chiamati a compiere”.
Marco Pironti, Assessore Smart City, Innovazione del Comune di Torino e delegato ANCI INNOVAZIONE, ha imperniato la sua riflessione sul significato di città intelligente. ”Si possono incardinare tre direttrici su cui si tenta di identificare un ruolo ‘intelligente’ della pubblica amministrazione: il rapporto con i cittadini, con la creazione di nuovi servizi, partendo dalle recenti esigenze che la pandemia ha evidenziato; il rapporto tra amministrazioni pubbliche, tentando di condividere con un approccio scientifico le esperienze che, in un periodo come questo, le città stanno portando avanti; la sfida del recovery fund, per l’incidenza che avrà soprattutto nei rapporti con gli attori privati, in quest’epoca caratterizzata da grandi investimenti”.
Giovanni Acampora, Editor-in-Chief Quantum Machine Intelligence Journal dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha posto l’accento sui dettagli scientifici dell’Intelligenza Artificiale: ” Sono tre le tecniche su cui si basa l’Intelligenza Artificiale: il ragionamento approssimato, che tiene conto dell’imprecisione; il calcolo evolutivo, con tecniche di ottimizzazione basate su comportamenti naturali e le reti neurali, modelli matematici che vengono appresi a partire da dati. Queste tecniche possono essere usate nell’ambito della pubblica amministrazione in svariati modi, come ad esempio nell’allocazione delle risorse”.
“Uno degli investimenti che possiamo trovare nel PNRR è quello della Piattaforma nazionale digitale dei dati, un ecosistema che può abilitare lo scambio semplice e sicuro delle informazioni di tutte le pubbliche amministrazioni per incrementare l’efficienza dell’azione amministrativa. L’intelligenza artificiale si basa sui dati e la nostra soluzione va sicuramente in questa direzione”. Questa la sintesi del contributo di Andrea Cosentini, Chief Data Officer del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, che ha messo in rilievo anche l’importanza della conoscenza nell’utilizzo dell’Intelligenza artificiale”.
Gianluca Misuraca, former Scientific Researcher for Joint Research Centre European Commission del Centro Economia Digitale, ha annunciato la creazione di un Master europeo sull’IA, e nel suo intervento si è soffermato sull’ “L’importanza dell’Europa nel far fronte comune per superare il divario che in questo momento separa il Vecchio continente da colossi come gli Stati Uniti, l’India e la Cina”.
Luca Cerimele, Comune di Roma, Assessorato Città in Movimento, ha esposto alcuni aspetti del Piano Smart City appena approvato dall’amministrazione capitolina: ”Un esempio dei vari progetti inseriti nel Piano è la ‘Roma Data Platform’, una piattaforma in grado non solo di raccogliere e analizzare dati ma soprattutto di renderli disponibili per iniziative di partenariato con il settore privato”.
Alessandro Finicelli, Mobileye e Michele Ieradi, ESRI ITALIA, hanno raccontato, in staffetta, come attraverso l’intelligenza artificiale si possa migliorare la mobilità urbana. La tecnologia – spiegano i due esperti – fino ad oggi rispondeva al rilevamento di potenziali pericoli per rendere più sicura la mobilità; gli algoritmi, in una logica di machine learning, sono stati migliorati ed integrati con la capacità di riconoscere le risorse stradali.
Giulia Maragno, Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, si è soffermata sulle prospettive dell’IA nell’applicazione delle soluzioni e ha raccontato il report pubblicato a dicembre dal suo Istituto, in cui è possibile approfondire i temi toccati dal Convegno, soprattutto sulle nuove strade in materia seguite attualmente dalla pubblica amministrazione italiana.
Simone Caporale di Profima, Partner del progetto “AI Magister”, che ha concluso l’evento, si concentra sul concetto di Hub: “L’Hub AI-Magister vuole essere un unico punto di concentrazione. Quell’interlocutore, quindi, che possa catalizzare le informazioni e fare da interfaccia. L’obiettivo dell’Unione europea è, infatti, creare degli sportelli unici a cui si possano rivolgere pubbliche amministrazioni e privati su tre ambiti: Intelligenza artificiale, cyber security e computer ad alte prestazioni. AI-Magister ha scelto il focus sull’Intelligenza artificiale, senza trascurare la cyber security, settore strettamente collegato”.
Anci Digitale, Digitale partecipa al progetto AI-Magister per la creazione di un polo di innovazione digitale diretto a contribuire alla realizzazione degli obiettivi del Programma Europa Digitale candidandosi alla partecipazione della rete Europea dei Digital Innovation Hub, nell’ambito di specializzazione dell’Intelligenza Artificiale e nell’ambito di questo programma europeo ha l’obiettivo di creare un polo di eccellenza tecnico-scientifica, basandosi sulle competenze avanzate e specialistiche in questo settore e di costruire, attorno a questo nucleo, un efficace ecosistema dell’innovazione, avendo come riferimento la pubblica amministrazione locale.
L’intelligenza artificiale, tuttavia, rimane pur sempre una disciplina dibattuta tra scienziati e filosofi, poiché manifesta aspetti etici oltre che teorici e pratici. Ricordiamo che Stephen Hawking nel 2014 ha messo in guardia riguardo ai pericoli dell’Intelligenza artificiale, considerandola una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità. Il tema dell’AI, così come la comparsa e l’affermazione di ogni altra tecnologia, presenta la contrapposizione tra “contrari” e “favorevoli”. Gli apocalittici temono che l’Intelligenza Artificiale prenderà il sopravvento sul genere umano, deciderà per le persone e ruberà il lavoro; ci saranno più discriminazioni e la privacy sarà sistematicamente violata. Per questo esiste un certo scetticismo sull’applicazione dell’Ia alla pubblica amministrazione. Gli integrati, al contrario, sognano un mondo dove le macchine siano capaci di condurre autonomamente processi burocratici e di essere impiegate come potenti strumenti di calcolo per elaborare e interpretare nella maniera migliore grandi quantità di dati, sostituendo gli uomini nei compiti più gravosi e ripetitivi e creare soluzioni in grado di diminuire delitti e malattie.
Con questo convegno Anci Digitale ha inteso analizzare l’impatto dell’Intelligenza artificiale sulla nostra società e, nello specifico, come queste tecnologie possano essere utilizzate dalla pubblica amministrazione per migliorare i servizi destinati ai cittadini e alle imprese.
Anci digitale crede fermamente che l’Intelligenza artificiale si ponga come guida di enormi cambiamenti in tutto il mondo e nei prossimi anni avrà un forte impatto generazionale, un effetto significativo soprattutto sull’immagine tradizionale che abbiamo del lavoro e ciò varrà anche nel settore della pubblica amministrazione.