Global cities, Pizzarotti:
“Transizione digitale ed ecologica, tra le sfide più importanti del futuro delle città”
“Transizione digitale ed ecologica, tra le sfide più importanti del futuro delle città”
“In Italia le città, da alcuni anni, stanno attuando politiche di eco-sostenibilità e di digitalizzazione in grado di rispondere alle nuove esigenze dei propri concittadini, a un miglioramento della qualità della vita e dei servizi”. Così Federico Pizzarotti nel suo intervento all’evento internazionale “Global Cities. La diplomazia della sostenibilità”, organizzato dal Centro Studi Americani in partnership con Anci a cui ha partecipato Penny Abeywardena, Commissario per gli affari internazionali dell’amministrazione De Blasio a New York City, che ha messo in luce quanto la città sia cambiata, sia diventata più sostenibile dal punto di vista ambientale e della mobilità, per effetto della pandemia ancora in corso.
“Per vincere la sfida – ha proseguito il vice presidente – servono però politiche e riforme nazionali: dobbiamo avviarci tutti con coerenza e pragmatismo nella direzione della transizione ecologica e digitale, serve una visione nazionale omogenea e chiara. Le città hanno raccolto la sfida e sono pronte al cambiamento. Transizione digitale ed ecologica rappresentano due tra le sfide più importanti del prossimo futuro per le nostre città”.
L’attenzione all’ambiente e all’impatto climatico, però, non sono gli unici aspetti da considerare nel cammino verso gli obiettivi di sostenibilità: occorre dare rilevanza alla dimensione della sostenibilità sociale, per colmare i divari in termini di tecnologia e infrastrutture tra i cittadini. Il ruolo della municipalità è centrale in questo, come pratica nazionale ed internazionale, per un’azione che parta dai comuni, dal territorio.
In Italia, ha rimarcato Pizzarotti, solamente sei città superano il mezzo milione di abitanti. Serve perciò lavorare ad un modello differenziato per gli stati, che sappia rispettare e valorizzare i diversi modelli gestionali, i quali possono essere condivisi con realtà differenti, come gli Stati Uniti, nonostante la differenza nel modello culturale.
Le città possiedono un potere collettivo – ha spiegato Penny Abeywardena – che può essere sfruttato per creare una solida rete di cooperazione tra municipi di tutto il mondo. Bisogna lavorare ad un futuro che veda le città più forti, in prima linea nella lotta alla sfide odierne, per risollevarsi dagli effetti della pandemia e per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, utilizzando “le ambizioni comuni come linguaggio globale”
All’evento, in cui si è discusso di dialogo tra le amministrazioni italiane e quelle statunitensi, approfondendo le sfide e le opportunità della city diplomacy in ambito politico, industriale e sociale, hanno inoltre portato la loro testimonianza personalità di rilevanza internazionale come Sheila Foster, docente a Georgetown e già a capo del Global Parliament of Mayors, ed Ermete Realacci, Presidente di Symbola.