#PAdigitale, i protagonisti:
il Comune di Ala
il Comune di Ala
La digitalizzazione funziona se non è imposta
Dietro questa frase si nasconde la strategia per una vera implementazione dei servizi pubblici digitali di Ala, un comune in Provincia di Trento con poco meno di 9.000 abitanti.
Negli ultimi anni, l’ente ha investito molto per organizzare processi e servizi cercando di intercettare le esigenze di tutte le fasce della popolazione, secondo l’idea per cui la digitalizzazione funziona se tutti gli attori della partita vincono: cittadini, dipendenti dell’ente e amministratori.
Ne abbiamo parlato con Flavia Brunelli, segretario generale del Comune di Ala, che racconta l’esperienza di un’organizzazione amministrativa fondata sui principi della lean organization (metodologia che basa l’organizzazione aziendale sulla riduzione degli sprechi puntando all’efficienza dei processi).
Dal sito web istituzionale, creato mettendo le esigenze dei cittadini al centro grazie al modello ideato da Designers Italia, all’implementazione dell’identità e dei pagamenti digitali; il Comune di Ala ha sempre seguito un approccio integrato, che mentre rende più efficienti processi e servizi amministrativi, genera valore aggiunto per i cittadini.
Oltre a rilasciare la Carta di Identità Elettronica (CIE), il comune – da luglio 2020- rilascia a sportello anche il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) ai residenti ed anche ai cittadini dei comuni limitrofi. Non solo, “da noi sono venute persone a fare lo SPID, ma non avevano il pc per iscrivere i bambini a scuola. Nel nostro sportello pArLA – ndr lo sportello polivalente di terza generazione, evoluzione dell’ufficio relazioni con il pubblico del Comune di Ala – abbiamo fornito SPID e poi abbiamo aiutato le persone ad iscrivere online i propri figli” racconta il segretario generale Brunelli.
“Con l’introduzione del sistema di presentazione delle pratiche edilizie online (PEO) non solo è stato snellito il procedimento a favore dei professionisti per il rilascio di titoli e autorizzazioni, ma anche il cittadino può consultare, scaricare e stampare gli atti nel fascicolo digitale, senza fare richieste di accesso o rilascio copie e senza recarsi in municipio: in pratica, come avere l’ufficio comunale dentro casa”.
Grazie all’attivazione di pagoPA, prosegue, “non abbiamo solamente consentito ai cittadini di pagare al tabaccaio o da casa il sabato sera, ma abbiamo creato un sistema che consente in automatico l’accertamento del pagamento direttamente sui nostri capitoli di bilancio”.
Un altro esempio sono le iscrizioni dei bambini agli asili nido: se l’utente paga con pagoPA, “i dati inseriti per completare l’iscrizione aggiornano in automatico la graduatoria e la conferma del pagamento della retta” conclude la dott.ssa Brunelli.
Tempi del servizio ridotti al minimo, efficienza massima del processo interno e servizio esteso anche al comune limitrofo in gestione associata, grazie all’adesione all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
A breve,attraverso “IO, l’App dei servizi pubblici”, il Comune avviserà i propri cittadini della scadenza della validità della carta d’identità, invierà comunicazioni inerenti pratiche in ambito di servizi demografici, consentirà di prenotare le sale pubbliche.
Sul sito istituzionale è attiva la Stanza del cittadino, una stanza virtuale nella quale i cittadini possono ottenere documenti e inoltrare istanze per i servizi demografici o di edilizia privata; e verificarne on-line in ogni momento lo stato.
Per facilitare la digitalizzazione dei servizi, l’amministrazione comunale ha lavorato sin da subito anche sugli accessi fisici, aumentando il valore percepito dai suoi cittadini, “che sono i nostri clienti” precisa la dott.ssa Brunelli.
Ala è un ente inclusivo, che offre soluzioni diverse ai cittadini che hanno difficoltà con le pratiche o nella mobilità.
Dall’operatore che con una bici elettrica raggiunge i cittadini consegnando pratiche e certificati, all’ “amico in comune”, che assiste la popolazione over 70 e neo-residenti.“Ai cittadini consegniamo un biglietto da visita con il nome e contatto dell’operatore, se desiderano essere seguiti dallo stesso la volta dopo”, spiega la dott.ssa Brunelli o finita la pratica, se ha tempo, “spieghiamo come funzionano i servizi digitali, per fornire quel minimo di alfabetizzazione digitale che possa servire, la volta successiva, a renderli autonomi”.
Da qualche mese è attivo anche il servizio “pArLAconWeb” di supporto nell’utilizzo dei servizi digitali: “da febbraio 2021 un giovane operatore assunto con un progetto di servizio civile supporta e assiste chi ha bisogno non solo di accedere ai servizi, di prenotare un vaccino o di iscrivere i figli a scuola, ma anche nell’utilizzo di pc o posta elettronica”.
Il servizio fa parte dell’offerta dello sportello pArLA. Accessibile senza appuntamento, con ampi orari di apertura (anche in pausa pranzo e il sabato mattina) lo sportello non solo dà informazioni ma eroga anche quei servizi che hanno tempi di produzione ed erogazione ridotti – dai 5 ai 30 minuti -, consentendo così al cittadino di risolvere gran parte delle pratiche più facilmente e agli altri uffici di dedicarsi a mansioni più complesse.
Una PA amica e attenta, dal caffè offerto se c’è fila allo spazio ristoro per gli amici a quattro zampe, alla macchina fotografica per la fototessera necessaria ad ottenere o rinnovare la CIE (senza costi per il cittadino) e, per i genitori che devono attivarla, racconta il segretario Brunelli “abbiamo anche l’angolo per i bimbi con giochi, libri, carta e colori per disegnare”. Non solo, allo sportello pArLA è possibile ricevere informazioni anche in lingua inglese.
“L’epidemia, nel rispetto del dolore che ha travolto tanti, ci ha dato una mano nell’accelerazione e nello sviluppo di forme digitali di accesso alla PA, sempre consapevoli che bisogna mantenere il contatto con la cittadinanza non alfabetizzata digitalmente” racconta la dott.ssa Brunelli.
Investite in pazienza, costanza, formazione; coinvolgete tutti e non calate le soluzioni dall’alto; prestate sempre attenzione agli utenti interni (collaboratori dell’ente) ed esterni (cittadini) allineando tutti agli stessi obiettivi. Dobbiamo sempre ricordare che nei casi di successo solo l’1% è genio, il 99% è sudore
“Ai colleghi che intraprendono il percorso della trasformazione digitale, posso consigliare di non temere la mancanza di risorse, perché digitalizzando si risparmia, non solo economicamente ma anche in risorse umane dedicate; di tempo, perché se ne libera tanto da dedicare a nuove soluzioni e proposte innovative” conclude Flavia Brunelli.
Per condividere la propria storia di successo legata alla trasformazione digitale è possibile scrivere a comunicazione@innovazione.gov.it. Le storie, l’esperienza e i consigli degli enti che hanno già operato la transizione potranno aiutare altre amministrazioni nel processo di trasformazione digitale.
Fonte: Ministero dell’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale