“Anche in risposta alla guerra in atto, i Comuni hanno dimostrato di rappresentare ciascuno un baluardo di democrazia all’interno dei loro Paesi. Le città e chi le rappresenta vanno considerate sempre più palestre di democrazia e solidarietà, comunità democratiche che a qualsiasi latitudine esprimono anticorpi da opporre alla nuova ondata di potere spesso antidemocratico, che mette in crisi i principi e i valori dello stato di diritto e del diritto internazionale”. Lo ha evidenziato presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco, intervenendo agli Stati Generali della Solidarietà e Cooperazione Internazionale che si sono svolti a Roma presso la Farnesina sede del ministero degli Esteri.
Bianco ha ricordato come, di fronte all’emergenza umanitaria generata dalla guerra in Ucraina “la risposta degli attori della solidarietà e dell’accoglienza come i Comuni e le Organizzazioni della società civile è stata encomiabile”. Tutto questo a conferma del fatto che “il ruolo svolto dalle amministrazioni locali nel sostenere le iniziative di sviluppo internazionale è sensibilmente mutato e si è molto accresciuto con il passaggio dalla Cooperazione Decentrata al Partenariato Territoriale”. Un protagonismo avvalorato dai numeri: “al primo bando rivolto agli enti territoriali che hanno promosso importanti interventi di cooperazione allo sviluppo del giugno 2017, hanno partecipato 53 enti e sono stati 18 quelli selezionati per ricevere il finanziamento. Al secondo bando del dicembre 2019 hanno preso parte 69 enti locali, 16 in più del precedente bando e molti sono stati i Comuni del Sud”. Mentre attualmente – ha ricordato Bianco – è attivo il bando aperto dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo che riguarda i contributi per “Iniziative di sensibilizzazione ed educazione alla cittadinanza globale proposte da Enti Territoriali e Organizzazioni della Società Civile e soggetti senza finalità di lucro”. “La dotazione finanziaria pluriennale del bando è di 20 milioni di euro, di cui per la prima volta, grazie all’azione dell’Anci, 7 milioni diretti alle iniziative proposte dagli Enti Territoriali e 13 milioni riservati alle iniziative proposte dalle organizzazioni della società civile”.
Il presidente del Consiglio nazionale ha poi posto l’accento sull’azione svolta dall’Associazione per stimolare e supportare i Comuni attivi sul fronte della cooperazione internazionale. “Il partenariato territoriale – ha evidenziato – è l’humus che permette agli interventi congiunti di cooperazione di fiorire e produrre sviluppo sostenibile, una direttrice che Anci ha seguito sia per i progetti realizzati nel Kurdistan iracheno e siriano che nell’elaborazione del Programma partecipativo Municipi Senza Frontiere”.
Ma perché l’attivismo dei territori possa fare un salto di qualità Bianco ha auspicato un cambio di paradigma della spesa sugli investimenti. “L’attuale economia in transizione verso la sostenibilità energetica ed ambientale, o si fa con gli enti locali concretamente dal basso o sarà fallimentare. Per questo siamo chiamati tutti a lavorare in maniera unitaria per l’utilizzo consapevole dell’importante strumento di autonomia che hanno i Comuni e che mettono a frutto nel raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità. Con questo spirito che crediamo fermamente nella vostra battaglia denominata 0,70 per l’innalzamento, cioè, della percentuale statale di investimenti verso la cooperazione allo sviluppo”.
Il presidente del Consiglio nazionale si è infine soffermato sul riconoscimento giunto all’Anci con la partecipazione a pieno titolo ai lavori del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo. “È per noi molto importante aver conseguito questo risultato: il Gruppo di lavoro sarà la sede di confronto dei Comuni italiani con gli altri attori della cooperazione e si occuperà proprio di migliorare e ottimizzare le attività sul territorio per aderire meglio al Partenariato territoriale voluto dalla legge 125/2014”, ha concluso Bianco.