“Il Codice appalti si impronta sul criterio della fiducia nei confronti dei sindaci. Credo che tra qualche mese smentiremo i gufi che temevano che una mano troppo libera avrebbe creato disastri. Non penso che i sindaci daranno appalti a cugini, fratelli, cognati”. Lo ha affermato Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, nel suo intervento a Missione Italia 2023 che si conclude oggi alla Nuvola di Roma.
Pungolato da Gianni Trovati del Sole 24 Ore sui primi giorni di applicazione del nuovo Codice degli Appalti, entrato in vigore il primo luglio, Salvini ha fornito ampie rassicurazioni. “Fornisco qualche dato: dai primi giorni ad oggi sono state qualificate più di 2mila stazioni appaltanti, mentre sono stati chiesti quasi 4mila codici indentificativi, non c’è stata la cesura che qualcuno paventava”. Lo stesso ministro ha poi precisato di essere pronto al confronto con tutte le parti con cui in questi mesi è stato costruito il codice che è auto applicativo. “Ci diamo appuntamento con l’Anci, le Regione e le Province a fine anno perché non è la Bibbia. Se ci sarà qualche comma da ritarare tireremo le somme”, ha garantito.
Salvini ha anche fornito dati sull’applicazione delle misure Pnrr relative ai Piani per la qualità dell’abitare (Pinqua): “Il 66% progetti è già in fase di pubblicazione gara o con le procedure di affidamento concluse, il 10% è in esecuzione lavori e il 14%è in fase di progettazione. Questo vuol dire – ha evidenziato – che i tre quarti dei progetti è in esecuzione o in fase di pubblicazione del bando”. Per questo motivo Salvini si è rivolto al suo collega di governo Fitto: “Se qualcuno” tra gli altri ministeri “avrà difficoltà a spendere, noi grazie ai progetti arrivati dai Comuni siamo in grado di spendere altri 2,7 miliardi in più di quello che ci hanno assegnato se ci arriveranno altri fondi”. Salvini ha spiegato che “solo guardando a casa e acqua”, ovvero ai progetti per costruire nuove case e a quelli contro la dispersione idrica “potremmo mettere a terra altri 2,7 miliardi”, grazie agli 84 progetti presentati dai Comuni che “ancora potrebbero essere finanziati. Li metto sul tavolo del ministro Fitto”, ha aggiunto
Quanto poi alla possibile rimodulazione degli interventi del Pnrr, il ministro a precisa domanda non si è tirato indietro: “Sono autonomista per nascita e per convinzione, sono convinto che il territorio sappia spendere bene” e “quelli che dicono ‘togliamo i soldi ai Comuni e centralizziamo’ non sanno come gira il mondo”. “L’Italia ce la farà soprattutto grazie ai sindaci e ai Comuni che sono quelli che spenderanno meglio e in fretta”, ha concluso il ministro.