”Nell’attuazione degli investimenti del PNRR per la mobilità dobbiamo focalizzarci sugli ambiti più rilevanti: si parte dal trasporto pubblico di massa che ha necessità di dotazione di risorse maggiori per arrivare a servizi di qualità per i cittadini. Per garantire, inoltre, maggiori attenzione alla ciclabilità urbana lavoriamo sulla domanda. Il rinnovo del parco bus deve concentrarsi sul principio della mobilità sostenibile: queste sono misure fondamentali per la messa a terra degli investimenti e principi sostanziali per le abitudini di spostamento dei cittadini”. Così Giada Maio, Responsabile ufficio energia, qualità dell’aria ANCI, ha aperto il primo panel “Pnrr: sostenibilità ed integrazione della mobilità urbana” della seconda giornata di lavori di “Missione Italia”, l’evento Anci che alla Nuvola di Roma fa il punto della situazione sul Pnrr.
Elisabetta Pellegrini, Coordinatore della struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fatto il punto sull’attuazione degli investimenti del PNRR in materia di mobilità e trasporti: “In totale abbiamo 8 miliardi di investimenti in mobilità ciclistica, trasporto di massa, rinnovo parco autobus e incentivi alla filiera della mobilità sostenibile. È stato applicato nell’assegnazione degli appalti il principio del DNSH che ha contribuito nei comuni a creare una cultura più europea. Nel 2023 abbiamo convogliato numerose risorse nel parco ferroviario del trasporto pubblico regionale. In questa direzione sono molto importanti i target e milestones che verranno raggiunti fino al 2026. Già a dicembre 2023, ad esmpio, sono stati assegnati appalti per la mobilità ciclistica per 200 km di piste urbane. Su questo solco dobbiamo già pensare alla realizzazione dei servizi futuri per la cittadinanza”.
“Gli interventi sul sociale del Pnrr toccano temi estremamente delicati: un miliardo e mezzo di investimenti sono stati assegnati a diversi ambiti di intervento e sono partiti 500 progetti sull’autonomia delle persone con disabilità. Abbiamo fatto tanto in questi mesi ma registriamo da parte delle amministrazioni un bisogno di supporto amministrativo e tecnico. Per questa ragione auspichiamo che il lascito nel lungo periodo del Pnrr , oltre a centrare gli obiettivi assegnati, sia un salto di qualità nei rapporti dei livelli di governo, superando le incongruenze amministrative esistenti”. Queste le parole di Annalisa D’Amato, Responsabile Area Welfare, politiche sociali e salute ANCI, che col suo intervento ha aperto il secondo panel “il Pnrr per l’inclusione e l’integrazione socio sanitaria”
Michele Forlivesi, Dirigente dell’Unità di Missione per il Coordinamento delle attività di gestione degli interventi previsti nel PNRR, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, chiarisce in primo luogo che “il PNRR é un programma di performance non di spesa: ciò porta a trovare la realizzazione di obiettivi concreti.
Nella rendicontazione, inoltre, è necessario un dialogo continuo e costante con i territori per il monitoraggio in modo da cambiare la forma mentis nei processi di dialogo amministrativo centrale e locale. Per questa ragione ringrazio Anci e i comuni stessi per il modello di governance che supporta le amministrazioni. I Dati, infine, sono molto incoraggianti: sono 2000 i progetti ammessi a finaziamneto per 600 comuni che procedono speditamente nonostante le grandi difficoltà”.
Alessio Nardini, Direttore Generale Unità di Missione Ministero della Salute, oltre a fare il punto sul PNRR sottolinea l’importanza dei comuni per quanto riguarda i livelli di assistenza sanitaria: “Per quanto riguarda gli obiettivi del PNRR in ambito sanitario siamo perfettamente in linea con i target non solo italiani ma europei. Il futuro dell’assistenza territoriale ha previsto la presa in carico del paziente in senso multilaterale. Non bastano solo, pertanto, le case di comunità: gli anziani soli, le disabilità, il problema del disagio giovanile non possono essere affrontati solo dal lato sanitario; I livelli di assistenza devono essere affrontati attraverso nuove sinergie tra asl, distretti e comuni”.
Invece Paolo Onelli, Direttore Generale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha illustrato il ruolo del Ministero del lavoro nello sviluppo dei programmi del Pnrr previsti dalle missioni di competenza per l’inclusione sociale. “Se non ci fosse stato il supporto operativo del ministero – ha spiegato – non avremmo centrato il target previsto dalle sfide del Pnrr. Non sono stati scelti obiettivi semplici, come per le persone disabili. La rete c’è stata ed ha reagito coerentemente. C’è stata una mobilitazione straordinaria dei comuni, delle comunità, delle regioni per la riuscita del programma. Adesso dobbiamo garantire la buona amministrazione e la continuità di quello che abbiamo programmato con un impegno costante e un supporto reale delle realtà territoriali”.
Laura D’Aprile, Capo Dipartimento sviluppo sostenibile Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, aprendo il panel “La strategia dei sindaci per un sistema integrato dei rifiuti” ha riportato nel suo intervento alcuni numeri in tema di gestione dei rifiuti e PNRR: “La commissione tecnica ha chiuso un gran numero di progetti superando le perplessità di qualche tempo fa che avevano destato qualche preoccupazione. Sono arrivati circa 2700 progetti su diverse materia tra cui il miglioramento delle performance di riciclo. Per quanto riguarda i Compost e biogas, oggetto spesso di ordinanze estive dei sindaci, diversi progetti per la gestione dei fanghi sono tesi soprattutto alla valorizzazione della circolarità”.
Antonio Di Bari, Responsabile area SPL, Contratti e Rifiuti, ANCI nello stesso panel ha evidenziato il cambio di passo imposto dal PNRR per quanto riguarda la gestione del servizio di gestione dei rifiuti urbani imponendo il paradigma della pianificazione, programmazione e finanziamento evitando, in tal modo, la gestione emergenziale.
Nel suo intervento inoltre, dopo aver esposto la normativa nazionale in materia di rifiuti urbani, ha esposto i dati eccellenti che, grazie anche all’intervento di Anci, in un ottica di sussidiarietà porteranno, con l’intervento pubblico, risorse e non ulteriori oneri a comuni e cittadini.
“Rigenerazione urbana gli investimenti hanno rappresentato un cambiamento di scenario per la quantità e qualità delle risorse impiegate. I finanziamenti sono stati concentrati soprattutto sull’efficienza energetica, il verde urbano e iniziative legate alla cultura e alla sostenibilità.
Anci segue gli investimenti con particolare attenzione soprattutto attraverso la collaborazione con i ministeri preposti: ad esempio su Pinqua, primo programma attivato anche con il supporto di Invitalia, è stato il banco di prova che si e esteso a diverse realtà e rappresenta ormai un modello nazionale.
Sulla rigenerazione urbana, dunque, il lavoro serrato con il governo ha permesso di superare i problemi iniziali. In questo contesto la volontà di Anci e dei Comuni è di non tornare indietro ma dare stabilità a questi temi anche dopo il PNRR”. Questo il contributo di Massimo Allulli, Referente politiche di coesione e unità intersettoriale PNRR, ANCI al quarto panel su “Piani urbani integrati, pinqua, rigenerazione urbana: le citta’ in cambiamento”.
Nell’intervento seguente, Antonio Colaianni, del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Viminale ha sottolineato: “In tema di rigenerazione urbana stiamo veleggiamo ormai a una velocità di crociera ma i progetti nazionali in materia sono nati prima del Pnrr; già nel 2019 con la legge di bilancio erano stati preventivati numerose azioni sul territorio in ottica di prevenzione ambientale. Seguendo dunque il principio di sostenibilità il Pnrr ha dato l’opportunità di accelerare: a fine 2022, infatti, si è conclusa la fase preparatoria dei provvedimenti e adesso si è giunti all’aggiudicazione delle risorse per mettere a terra i progetti. Obiettivo del Viminale è rispettare i tempi stabiliti dal PNRR e su questo punto siamo relativamente ottimisti ma bisogna stare sul pezzo, soprattutto attraverso le attività di monitoraggio, per rispettare le scadenze . I progetti in campo sono molto importanti e consentiranno di vivere le città con una qualità di vita superiore”.
Nel panel “la valorizzazione del patrimonio culturale e turistico del paese”, Barbara Casagrande, Segretario Generale Ministero del Turismo, ha esordito dichiarando: “Creando il Ministero del Turismo il governo ha dimostrato una spiccata sensibilità su questo tema. L’importanza del turismo è dimostrata dalle varietà di ambiti che rappresenta, turismo religioso, di città d’arte e di piccoli borghi. Le risorse del PNRR destinate al turismo ammontano a 9 miliardi e sulla destinazione c’è grande sinergia tra Anci e governo, con particolare attenzione ai borghi. È necessario creare infrastrutture per rendere più accessibile e accogliente il nostro paese”.
Sul tema del turismo secondo Antonella Galdi, Vice Segretario Generale ANCI: “La distribuzione territoriale delle risorse del PNRR per i piccoli comuni attraverso la valorizzazione del patrimonio materiale e culturale, soprattutto dei piccoli borghi, deve rappresentare una ricchezza strutturale che non deve essere dispersa nel tempo ma costantemente sostenuta per l’enorme potenzialità che il lavoro dei comuni può generare per l’intero Paese”.
Angelantonio Orlando, Direttore Unità di Missione per l’attuazione del PNRR, Ministero della Cultura ha sottolineato come: “Il mic ha destinato proprio sui borghi una grande quantità delle risorse del Pnrr. E i provvedimenti emanati dal MIC in questa direzione sono frutto della costante collaborazione di Anci, ministero e regioni. La cifra destinata ai piccoli borghi ammonta ad un miliardo di euro, gran parte per i comuni sotto i 5000 abitanti.