La Corte costituzionale ha deciso oggi in camera di consiglio i giudizi
sull’ammissibilità dei referendum seguenti:
1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento
da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne
extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti
– disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese – Licenziamenti e
relativa indennità”;
4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in
materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e
condizioni per proroghe e rinnovi”;
5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale
del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore
dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici
propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
In attesa del deposito delle sentenze, previsto nei prossimi giorni, l’Ufficio
comunicazione e stampa fa sapere che la Corte ha ritenuto ammissibili i quesiti
referendari perché le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi
per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto
referendario.
Fonte: Corte Costituzionale