Anci Digitale:
la rivoluzione digitale della Pa parte da concorsi e contratti
la rivoluzione digitale della Pa parte da concorsi e contratti
Con la presentazione e il saluto ai relatori da parte dell’Amministratore unico di Anci Digitale, Franco Minucci, si è aperto il convegno a latere della XXXVIII Assemblea Anci “La nuova sfida della P.A. digitale: le procedure dei concorsi e dei contratti pubblici alla luce dei decreti Brunetta”.
“La digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni ha un ruolo centrale nella Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha sottolineato Minucci – . La nuova sfida del PNRR punta alla realizzazione di una società digitale, in cui cittadini e imprese utilizzano servizi digitali efficienti della Pubblica Amministrazione in modo semplice e sistematico. Questo obiettivo si basa sulla realizzazione di migliori infrastrutture digitali, sulla valorizzazione dei dati, sulla creazione di competenze digitali, sulla radicale digitalizzazione del settore pubblico, che darà impulso anche alla trasformazione digitale del settore privato. Le riforme “Brunetta” sulla digitalizzazione della PA, sono un passo importante, da un lato, per rinnovare e ridare al mondo dei concorsi pubblici una disciplina organica e funzionalmente adatta al periodo vigente, dall’altro, per uniformare le procedure telematiche digitalizzando i processi di approvvigionamento”.
Anna Rita Marocchi, moderatrice del convegno e responsabile servizi e progetti di Anci Digitale, ha posto l’accento sull’importanza degli argomenti trattati per tutti i comuni, soprattutto per quelli più piccoli.
L’intervento di Alessandro BENZIA, Dirigente Area Ripam del FORMEZ, ha messo in rilievo il ruolo del Formez nella riforma Brunetta dei concorsi pubblici: “I concorsi hanno avuto due tipologie di semplificazione: il dl 44/2021 prevede una sola prova scritta e un’eventuale prova orale, la valutazione dei titoli e l’utilizzo di strumenti informatici e digitali. Lo stesso dl, dunque, risolve il problema della contemporaneità delle procedure concorsuali. L’altro elemento è la decentralizzazione: ora il concorso è diffuso, è aperto, è distribuito; questo a vantaggio sia del periodo storico che stiamo vivendo, quello della fase pandemica, che ha accelerato questa esigenza: permettere ai candidati di svolgere il concorso nella regione di provenienza ha aumentato la possibilità di acquisire elementi di partecipazione. Un ulteriore elemento, inoltre, è la possibilità di ragionare su profili di alta specializzazione, quindi applicare elementi di semplificazione agli stessi profili: attraverso il portale inPa la figura del funzionario amministrativo a differenza dell’ingegnere può essere reclutato facilmente all’interno di una struttura comunale”.
Dopo un approfondimento sui numeri raccolti dal Formez in merito ai concorsi svolti finora nelle varie amministrazioni pubbliche, è stata la volta di Laura MANCINI, Segretario Comunale del Comune di RIETI, che è scesa nei particolari sugli aspetti più concreti delle opportunità ‘digitali’ offerti dalla normativa Brunetta:” Per esigenze temporali, il nostro comune ha dovuto svolgere nel 2020 una prima procedura scritta, mentre successivamente siamo ricorsi al cosiddetto ‘proctoring’ per quella orale. In sostanza i candidati si trovavano in una stanza collegati a una cabina di regia, che li ha esaminati. Il sistema di riconoscimento dei candidati avveniva attraverso la carta d’identità mostrata sul cellulare e prova veniva video registrata. La stanza aveva un’unica uscita, un particolare posizionamento del pc e il candidato doveva registrarsi attraverso una piattaforma internet con il proprio codice fiscale. Questo ha garantito un’assoluta sicurezza nello svolgimento della prova. La cabina di regia, in cui è stata allestita una commissione giudicatrice, aveva la possibilità, oltre che di dialogare con i candidati anche di controllarli. Finite le prove, contraddistinte da un codice e conservate in una chiavetta USB, il materiale veniva consegnato alla commissione che correggeva gli elaborati senza nessun elemento di riconducibilità agli stessi. Successivamente, ha spiegato Laura Mancini, il nostro comune ha gestito un concorso da dirigente interamente da remoto, respingendo un ricorso di uno dei candidati relativo, appunto, alle modalità di svolgimento”.
L’altro aspetto della digitalizzazione della Pa, quello relativo ai contratti pubblici, è stato introdotto da Emanuela MARIOTTI, Direzione Tecnologia e Sicurezza, Ufficio Trasformazione Digitale, AgID Agenzia per l’Italia Digitale: “Il contesto in cui ci si muove, relativamente al tema della digitalizzazione degli appalti pubblici, non è solo nazionale ma europeo, in attesa delle linee guida di Agid sul DPCM n. 148/2021 che saranno l’ulteriore passo in avanti verso la definizione delle procedure di affidamento. Lo stesso decreto stabilisce, infatti, che le modalità di digitalizzazione devono essere realizzate nel rispetto del piano triennale europeo, che è lo strumento strategico che definisce e indica le linee di azione che l’Italia promuove per la trasformazione digitale del Paese. In questo contesto la digitalizzazione degli acquisti è considerata una delle leve prioritarie, in considerazione della sua rilevanza economica, visto che vale il 19% del PIL dell’Unione europea. Tutto questo è ripreso dal PNRR che rilancia e fa proprie tutte queste tematiche per la promozione e lo sviluppo di una società digitale attraverso la digitalizzazione in primis della pubblica amministrazione, incentrata su una governance ‘Governativa’ basata anche sull’implementazione delle competenze e la semplificazione “.
L’intervento di Stefano FULIGNI, Ufficio Progettazione e Sviluppo Servizi Telematici, ANAC, sul tema della digitalizzazione delle procedure d’acquisto si è concentrato sui controlli: ”Abbiamo lavorato in maniera serrata sulle attività che il decreto Brunetta comporta per il PNRR: l’obiettivo è digitalizzare il procurement pubblico, ma cosa vuol dire, in particolare, digitalizzare? Questa è la parola d’ordine per i prossimi 5 anni e vuol dire fare in modo diverso ciò che facciamo tutti i giorni. In particolare, ad esempio, far sparire la carta. Pertanto digitalizzazione è gestire in maniera ‘nativamente’ digitale tutte le informazioni e tutti i dati che riguardano il ciclo di vita dei contratti pubblici, dalla programmazione alla conclusione del contratto. Il decreto Brunetta, datato 12 agosto e pubblicato il 26 ottobre, è stato atteso per cinque anni, ed è uscito in una veste che riflette il contesto di quattro anni fa. Ma i tempi sono cambiati e bisogna avere la capacità di adattarsi a nuove esigenze. In questo senso, ad esempio, stiamo mettendo a disposizione la Banca dati dei contratti pubblici, gestita da Anac, al movimento di digitalizzazione sia in riferimento agli interlocutori nazionali che esteri, come la Commissione europea, per una forte integrazione dei servizi digitali a ogni livello”.
Ha concluso il convegno l’intervento di Angelo Pietro Paolo NARDOZZA, Esperto e-Procurement, Anci Digitale S.p.A.,: “ Credo che l’anno 2022 sarà quello decisivo per completare il percorso relativo alla digitalizzazione degli appalti pubblici. Bisogna dire, comunque, che le gare digitali vengono ormai svolte regolarmente da parte delle amministrazioni. Anche se, rispetto al termine obbligatorio del 2018, vi è stato un certo ritardo e l’esperienza sul campo, anche di comuni importanti, lo evidenzia. In conclusione, le criticità del decreto , che potrebbe non garantire per alcuni comuni l’applicazione in proprio dei dettami del provvedimento, faranno emergere sicuramente il ruolo di accompagnamento di Anci Digitale come braccio operativo di Anci, soprattutto sui temi della consulenza e della formazione”.