Anci Risponde
Le locazioni nella fase dell’emergenza Covid-19
Le locazioni nella fase dell’emergenza Covid-19
L’irruenza della pandemia ha messo in seria difficoltà molti esercizi commerciali, costretti alla chiusura imposta dal lockdown. Indubbiamente, il regolare pagamento del canone di affitto dei locali utilizzati rappresenta una delle principali criticità che i gestori di tali esercizi devono affrontare e che, in molti casi, non sono in grado di onorare. Di qui la richiesta da parte di parecchi esercenti di azzerare il detto canone in riferimento ai periodi di chiusura. E’ legittima tale richiesta?
Il servizio Anci Risponde (qui tutti i dettagli sul servizio stesso) è stato chiamato in causa proprio da un Comune che ha concesso in locazione i locali di un bar unitamente alla licenza per 6 anni dal 4 febbraio 2020 al 3 febbraio 2026. A seguito dell’emergenza Covid, il bar ha chiuso l’attività nei mesi di marzo, aprile e per la prima metà di maggio. Ha riaperto da poco con tutte le limitazioni dettate dalla necessità di contenere il contagio.
Il gestore, pertanto, ha fatto pervenire richiesta di azzeramento del canone per i periodi di chiusura e di riduzione per il periodo in cui dovranno giocoforza servire meno clienti a causa delle regole di distanziamento. Il quesito posto dal Comune, che si articola in tre domande specifiche, è chiaro e preciso:
Per la rilevanza generale che essa riveste, la questione ha meritato un’attenta valutazione da parte del Servizio Anci Risponde. Dopo avere considerato e valutato il complesso di norme che regolano la materia – a partire dal decreto “Cura Italia”, passando per gli artt. 1464 e 1467 del codice civile e per l’art. 27 della legge n. 392/1978 – Gli esperti sono pervenuti alle seguenti conclusioni: