Anticontraffazione, Bianco:
“Comuni centrali. Consolidare attività verso terzo Programma nazionale”
“Comuni centrali. Consolidare attività verso terzo Programma nazionale”
“Il secondo Programma nazionale anticontraffazione è stato in grado di rispondere all’esigenza delle Polizie Locali di fare rete: il lavoro ed il rapporto sinergico che si è creato con gli operatori è stato il valore aggiunto all’esperienza non solo professionale e formativa, ma anche umana degli operatori che hanno prestato servizio”. È quanto ha ricordato il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, Enzo Bianco intervenuto all’evento finale del Secondo Programma Nazionale di Azioni Territoriali Anticontraffazione, finanziato dal Mise – Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato da Anci e diretto ai Comuni capoluogo metropolitano, che si è svolto questa mattina a Roma presso la sede di Unioncamere.
All’evento hanno preso parte anche il vicecapo di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, Mario Antonio Scino, la dirigente Div. III Politiche e progetti per la lotta alla contraffazione Dgtpi – UIBM del Mise, Antonella D’Alessandro, il vicesegretario generale Unioncamere, Sandro Pettinato, il delegato alle attività produttive di Anci Lazio, Gianluca Quadrini , il direttore Servizio analisi criminale del Ministero dell’interno, Stefano Delfini, oltre ai comandanti e rappresentanti delle Polizie locali dei Comuni coinvolti nel Programma: Napoli, Bari, Firenze, Milano, Genova, Roma Capitale, Venezia e Verona.
“Sono state 264 mila euro – ha proseguito Bianco – le risorse complessivamente assegnate tramite convenzioni dirette con i Comuni che hanno presentato le proposte ad Anci in risposta ad uno specifico avviso pubblico. Mentre sei in totale i progetti realizzati che si sono centrati su tre misure: l’attivazione del nucleo Goac, Gruppi Operativi Anti Contraffazione e le attività di contrasto, lo scambio di personale tra comandi di polizia locale e le attività preventive e di comunicazione”.
Una importante innovazione del Programma è stata proprio “l’attivazione del nucleo Goac – ha spiegato il presidente Bianco – che ha permesso la formazione di una rete di nuclei specializzati delle Polizie locali nelle maggiori città italiane. Grazie al Programma, i Goac, che operano in sinergia con i comandi di Polizia locale, ad oggi contano 260 Unità di personale dedicato di cui 50 sono i cosiddetti tutor selezionati dalle città capoluogo metropolitano con il ruolo di coordinamento del personale”.
“Ora però – ha concluso Bianco – è necessario consolidare quanto realizzato con il Programma Anticontraffazione, ovvero, in particolare, i nuclei GOAC e le attività di prevenzione, informazione e comunicazione verso la cittadinanza. L’obiettivo è quello di realizzare un Terzo Programma di Azioni Territoriali Anticontraffazione”.
La sinergia e il coinvolgimento dei cittadini è la chiave di volta per affrontare e contrastare il fenomeno della contraffazione anche per l’assessora alla Città Produttiva e Mare di Bari, membro Cnalcis – Consiglio Nazionale per la Lotta alla Contraffazione e all’Italian Sounding, Carla Palone intervenuta all’evento.
“La contraffazione – ha detto l’assessora – è uno tra i fenomeni criminali emergenti fra i più complessi con una dimensione tale da avere significative ripercussioni non solo a livello sociale ed economico ma anche per la sicurezza e la salute dei cittadini. Per questo è necessario un Piano di azione territoriale per la lotta alla contraffazione che sia espressione del territorio e delle sue peculiarità”.
L’assessora di Bari ha rimarcato una delle principali novità del Secondo programma nazionale: la decisiva azione dei Goac che “hanno già realizzato importanti operazioni di controllo nonché di sequestro di merci contraffate, da Nord al Sud del Paese grazie ad un lavoro sinergico. Ciò ha trovato concretizzazione, ad esempio, nell’ambito del progetto Contra Falsum che ha visto la collaborazione tra i Comandi di Polizia Locale di Bari, Napoli e Reggio Calabria con la realizzazione, tra le varie attività, anche di operazioni congiunte. È necessario quindi un cambiamento culturale per la tutela della salute dei cittadini ma anche misure ad hoc per contrastare efficacemente il fenomeno”.Nel corso dell’incontro è stato presentato il Rapporto finale sulle attività realizzate nell’ambito del Secondo Programma nazionale anticontraffazione che – come ha spiegato il responsabile area Sicurezza e Legalità di Anci Antonio Ragonesi – “che ha promosso sei diversi progetti realizzati in rete tra 15 Comuni italiani (12 Comuni capoluogo metropolitano oltre a Verona, Trieste e Padova) con una popolazione totale che ammonta a quasi 9 milioni di persone. I sei progetti finanziati hanno interessato i comuni capoluogo metropolitano , con il coinvolgimento di capoluoghi di provincia del Nord, del Centro e del Sud Italia” (qui le slide).
Spazio anche al racconto dei progetti e delle attività dei Comuni realizzate nell’ambito del Programma anticontraffazione con l’intervento dei responsabili delle rispettive Polizie locali: Marco Agostini comandante della polizia locale di Venezia che ha illustrato il progetto “Vero è meglio” di cui Venezia è capofila mentre Trieste, Padova e Verona sono partner; Michele Palumbo comandante della Polizia locale di Bari ed Enrico del Gaudio del Comune di Napoli, che hanno parlato del progetto “Contra Falsum” che vede come capofila Napoli mentre Bari e Reggio Calabria come partner; per Roma Capitale sono intervenute Patrizia Domanico e Silvia Badii tutor Goac del progetto “Well brand”, Giacomo Tinella comandante della Polizia locale di Firenze che ha parlato del progetto in collaborazione con il Comune di Bologna e ancora Paolo Ghirardi vicecomandante della Polizia locale di Milano intervenuto sul progetto “Nella rete del falso” con capofila Milano, mentre come Comune partner Genova e infine Varno Maccari, vice comandante della Polizia locale di Genova.