Infoday, il metodo Urbact per policy urbane sostenibili.
C’è tempo fino al 4 maggio per candidarsi
C’è tempo fino al 4 maggio per candidarsi
Costruire una nuova strategia urbana integrata e sostenibile che guarda alla partecipazione e al coinvolgimento diretto delle energie civiche locali a partire dalla buona pratica di Mantova che unisce due asset fondamentali: cultura e ambiente. Di questo si è discusso nel corso dell’Infoday sul bando Anci-Urbact, aperto fino al 4 maggio e rivolto ai Comuni che non hanno mai partecipato al programma europeo, che punta alla creazione di una rete nazionale di trasferimento di buone pratiche. Obiettivo è quello di selezionare dai 5 ai 7 Comuni italiani per poter replicare l’esperienza di Mantova che, con il progetto C- Change, ha promosso l’attivazione dei settori delle arti e della cultura per promuovere i temi della sostenibilità ambientale sul territorio. A prendere parte ai lavori dell’Infoday, tra gli altri, sono stati il Segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, il responsabile dell’area studi dell’Anci, Paolo Testa, il responsabile Anci – National Urbact Point, Simone d’Antonio, l’assessora del Comune di Mantova, Alessandra Nepote, Clea Zurlo della Regione Molise e Sofia Montalbano del Ministero delle Infrastrutture.
“Il programma Urbact – ha sottolineato Nicotra – evidenzia un percorso di successo che si sta facendo nel nostro paese grazie al lavoro dell’Anci. Con Urbact si rimarca il grande protagonismo delle città in Europa attraverso la partecipazione dei Comuni italiani, tra i più attivi, nei programmi europei. L’impegno dell’Anci sarà quello di stimolare i Comuni italiani a partecipare a queste iniziative partendo proprio dal nuovo bando Urbact”.
Nel corso dei lavori gli esperti hanno illustrato il valore aggiunto del metodo Urbact, in particolare, il responsabile dell’area studi dell’Anci, Paolo Testa ha focalizzato l’attenzione sull’aspetto della collaborazione e della creazione di una comunità di pratica.
“Urbact dimostra l’esistenza dell’Europa. In questi mesi così difficili in cui viene messo in discussione il senso dell’Unione, Urbact è un programma che tiene insieme le città sulla base di una vera cooperazione. L’idea è quella di costruire delle comunità di pratica, gruppi di professionisti che lavorano dentro le amministrazioni sviluppando specifiche competenze da applicare nel contesto lavorativo quotidiano”. Si tratta di un’opportunità da cogliere per Testa per esseri pronti anche in vista dei grandi cambiamenti e della riforma della Pa che vedrà nei prossimi tre, cinque anni una crescita del personale nei Comuni fino a 150 mila unità di nuovo personale. Come partecipare, gli obiettivi e i diversi step previsti nel bando: dall’organizzazione di incontri in presenza, laddove possibile, a webinar di approfondimento aperti alla partecipazione di tutti i Comuni interessati, sono stati gli aspetti evidenziati da Simone d’Antonio che ha illustrato nel dettaglio le modalità di partecipazione (scarica le slide).
“Partecipare alla rete Urbact – ha specificato d’Antonio – significa creare una nuova strategia urbana e una policy locale capace di avere un impatto positivo sul territorio. Vuol dire comprendere le dinamiche legate ai processi partecipativi rafforzando le competenze dei soggetti coinvolti, dagli amministratori locali ai cittadini. E significa avere la possibilità di contribuire efficacemente alla definizione di politiche nazionali per le città”.
A raccontare l’esperienza di Mantova sono stati l’assessora Adriana Nepote ed Emanuele Salmin del Comune di Mantova.
“Abbiamo a nostra volta replicato la buona pratica di Manchester, abbiamo usato la cultura e l’arte come potente catalizzatore per lo sviluppo sostenibile della città”. Il progetto di Mantova si basa su tre obiettivi importanti: ridurre le emissioni del settore culturale, formare gli operatori culturali e sensibilizzare i cittadini. In questa direzione la città ha visto la creazione di urban local group attraverso i quali sono state coinvolte tutte le associazioni culturali del territorio con l’intento di mettere in campo azioni e interventi per realizzare eventi culturali sostenibili. Nel corso dei lavori spazio anche alle storie delle città italiane che hanno già trasferito buone pratiche Urbact, come Adelfia, Bari e Cesena. In particolare, Eva Giovannini del Comune di Cesena ha illustrato il progetto di apicoltura urbana trasferendo la buona pratica di Lubiana per una città amica delle api. Mentre il tema dell’inclusione sociale attraverso la musica è il filo conduttore del progetto di Adelfia presentato da Francesca Schiavone. La nascita di una scuola di musica che coinvolge minori provenienti da diversi contesti sociali punta a favorire l’inclusione e la partecipazione alla vita della comunità. Mentre a Bari con il progetto CommunityLab, raccontato da Rossella Ferorelli, si punta al contrasto della povertà urbana e al coinvolgimento dei cittadini per migliorare la vita e il benessere urbano. Il consiglio di chi ha già preso parte alla rete Urbact è quindi quello di partecipare al bando perché insieme si possono scoprire non solo metodi innovativi per affrontare problemi comuni, ma anche mettere in pratica soluzioni in grado di aprire inedite frontiere di collaborazione e sperimentazione per lo sviluppo urbano soprattutto in vista della nuova programmazione europea.