Progetto Urbact Innovator
costruire la Pa degli ideatori
costruire la Pa degli ideatori
“Ciascuno è un innovatore”. Questa l’idea-forza che ha inspirato il Progetto Innovator di Urbact – oggi si è tenuto l’evento finale nazionale – e per il quale 7 città hanno lavorato insieme creando un network, con Torino come capofila. Obiettivo, far partire progetti da chi opera nell’amministrazione locale per trasformare una macchina burocratica in una fonte d’idee innovative.
“La Pa spesso subisce scelte fatte dall’alto. In questo caso, invece, l’innovazione è generata dal “basso”, da chi presta servizio a contatto con i cittadini”, ha ribadito Marco Pironti, assessore all’innovazione del Comune di Torino, che ha presentato il progetto.
A illustrare le coordinate teorico-filosofiche entro le quali Innovator viene a collocarsi è stato il professor Piero Formica, scrittore e accademico attivo nel campo dell’economia della conoscenza. “L’ideatore dice non so ed è spinto ad apprendere – ha esordito e ha poi aggiunto – Il passaggio dal lavoratore all’ideatore è imperativo. La Pa dovrebbe assumere ideatori. Oggi il mondo è “Pilcentrico” e non si tengono in giusto conto i valori naturali. E’ aumentato, ad esempio, incredibilmente il peso demografico, mettendo in pericolo la biosfera. Gli uffici statistici dei Comuni dovrebbero valutare i servizi forniti dalla Natura e i problemi legati all’uso del suolo”. Concetti su cui si è misurato l’intervento di Simone D’Antonio – referente per ANCI del programma URBACT Italia – che ha affermato: “Le parole del professore Formica dovrebbero essere fatte ascoltare ai neoassunti della Pa. I dipendenti pubblici sono un soggetto decisivo per l’innovazione. Occorre far percepire al personale che ciò che fa è utile alla comunità. Il progetto Innovator è riuscito a far percepire questa sensibilità. Le leadership devono motivare il personale a essere innovatore. Occorre anche allargare l’orizzonte operativo della Pa coinvolgendo gli attori dinamici del territorio in un processo sinergico. Alle Pa mancano persone in grado di essere portatrici d’innovazione. Il problema, però, sono le competenze. Bisogna migliorare anche il sistema dei concorsi. Il Comune di Torino ha avuto successo perché è divenuto broker dell’innovazione urbana”. Non a caso, gli interventi successivi hanno illustrato proprio i 5 singoli progetti che hanno incarnato la best practice torinese.
“Non possiamo illuderci che il cambiamento sarà veloce, soprattutto per la Pa, però è importante invertire il trend. Il processo è incrementale. Il Covid ci ha indotto ad accelerare sulla strada dell’innovazione, perché si è ampliato il divario sociale. Agli enti locali spetta dare risposte concrete”. Queste le parole di moderato ottimismo con cui l’Assessore Pironti a chiuso il workshop.