SPID
Identità digitali in forte crescita, 100mila a settimana
Identità digitali in forte crescita, 100mila a settimana
In un mese sono state erogate mediamente 100mila credenziali SPID a settimana.
Il numero totale delle identità digitali attive, ha comunicato l’Agenzia per l’Italia Digitale AgID in una nota, è così passato dai 5 milioni 900mila di febbraio agli oltre 6 milioni e 300mila di marzo.
È dunque raddoppiato in un solo mese il tasso medio di crescita settimanale delle identità digitali, che nel 2019 si attestava attorno alle 40/50mila unità.
Gli utenti sono cresciuti e parallelamente si è ampliata la rosa di servizi online accessibili con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, attivati dalle PA anche a seguito dell’emergenza Coronavirus.
Tra questi: le indennità di sostegno al reddito erogate dall’INPS, quali il bonus dei 600 euro e il bonus baby sitting previsti dal Decreto Cura Italia, i buoni spesa dei Comuni e la Carta Famiglia, rilasciata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Servizi SPID che si vanno ad aggiungere ad altri già collaudati come ad esempio 18app, carta del docente, dichiarazione dei redditi, accesso ai concorsi.
L’identità SPID può essere utilizzata anche per accedere ai servizi pubblici degli altri Paesi membri dell’Unione Europea che hanno aderito al nodo eIDAS. Un obiettivo importante, previsto dal Parlamento e dal Consiglio europeo con il Regolamento eIDAS (n. 910/2014), consisteva nella interoperabilità europea di servizi digitali, accessibili con le rispettive credenziali nazionali.
Fin dal 2018, gli italiani sono stati tra i primi cittadini dell’Unione Europea ad accedere con la propria identità digitale – sia SPID, sia CIE – a servizi pubblici e privati online sul territorio degli Stati membri, mano a mano che gli stessi hanno aderito al nodo eIDAS. Attualmente, sono complessivamente 18 Stati.
Oltre a consentire potenzialmente l’accesso ai servizi online europei, con l’identità SPID è possibile accedere anche a servizi privati. Sono 5 i primi fornitori che hanno aderito all’iniziativa e molti altri stanno manifestando interesse.